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Elena Marinucci: “una vita per le pari opportunità”

Tante in piedi, ex “compagne” e ammiratrici di tutte le età per salutare ed accogliere, nella sala Nassiria del Senato della Repubblica, la ex senatrice Elena Marinucci, in occasione della presentazione del libro “Una rivoluzione positiva” (Edizioni di Storia e Letteratura, 2017). 

Una donna volitiva, avvocato ed ex parlamentare europea, nata nel 1928 a L’Aquila, abruzzese di nascita e romana d’adozione, ispiratrice della Commissione per le pari opportunità, in prima linea nelle battaglie sociali per l’emancipazione della donna, per la sua valorizzazione professionale e sociale.

Ed è sulla sua biografia politica, e in parte privata, che si incentra “Una rivoluzione positiva. Conversazioni con Elena Marinucci” ad opera di Anna Maria Isastia, docente di Storia contemporanea all’Università Sapienza di Roma.

Dichiara l’autrice: “Non è stato facile scrivere questa biografia. Elena è una donna tanto energica da essere restia a parlare del suo privato e tanto generosa da sottovalutare l’importanza del suo operato nelle numerose battaglie politiche femministe”.

A tal proposito, Valdo Spini, ex ministro dell’Ambiente, unico uomo tra i relatori, afferma: “Una bella biografia politica che aiuta i giovani a sostituire la mancanza di un collante ideologico. Si può anche legiferare ma ciò che deve cambiare sono i costumi: con la politica si possono cambiare, chi non partecipa ha sempre torto”.

Su questa stessa lunghezza d’onda anche Costanza Pera, consigliere ministeriale per Infrastrutture e Trasporti: “Ai tempi in cui facevo politica militando nel Partito Liberale, ricordo con affetto l’animo battagliero di Elena, che ci riempiva di entusiasmo e così insieme, unite e compatte, al di là della fede politica”.

E racconta, appunto, un aneddoto esemplificativo degli sforzi della Commissione contro i pregiudizi di genere nel linguaggio: “Un giornalista chiese a Marisa Bellisario ¬– AD Italtel, tra le prime amministratrici delegate donna – se da piccola giocava con le bambole, e lei rispose che il suo modello era Sandokan di Salgari. Era questa la forza ispirataci da Elena”.

La dott.ssa Barbato Ricci, già capo ufficio stampa della Commissione per le pari opportunità, domanda invece all’ex senatrice socialista i motivi del suo ingresso in politica. “Sono nata in una famiglia abruzzese, di larghe vedute per l’epoca, che mi ha consentito di frequentare il liceo classico e laurearmi a Roma in giurisprudenza, ed è per offrire a tutte le donne pari opportunità che mi sono avvicinata alla politica: ci sono più donne al governo oggi grazie alle quote rosa e sono brave, più colte e preparate di noi”.

Ed è indubbio questo suo merito, oltre a quello di aver istituito la Commissione per le pari opportunità.

“La mia sconfitta politica è sulla normativa contro la violenza sulle donne – ammette – che non sono riuscita a far approvare malgrado gli sforzi”.

Sono tante le virtù di questa donna dalla straordinaria energia e intelligenza, tanto da far dire ai più: “Dietro una grande donna c’è un grande uomo”.

Ed è infatti sostituendo il marito parlamentare e avvocato Nello Mariani, prima nel suo studio legale poi con i “compagni”, che si avvicinò alla politica negli anni ‘70, cavalcando le più grandi battaglie civili al femminile, in un’epoca in cui per legge le donne non avevano potestà sui figli ed erano sottoposte alla autorità maritale. E divenne poi anche parlamentare europea, sino al suo ritiro, nel 1999, con il titolo di senatrice.

Un successo che dovrebbe dare coraggio alle nuove generazioni di donne che, annichilite dalla crisi economica e sociale, affrontano con sgomento l’incremento delle violenze e dei femminicidi, spesso inermi e deprivate degli strumenti socio-politici e culturali per reagire.

Oggi più che mai donne bisognose di modelli positivi, di sorellanza e solidarietà per affermare i propri diritti, ancora oggi, solo parzialmente riconosciuti: unite e compatte.

Rita Ricci


27 gennaio 2018  Indietro

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